Cosa vedere a Vallepietra: Torre Caetani

La torre di Vallepietra

Sto camminando verso il centro di Vallepietra e la prima cosa che noto è un’antica torre, che sovrasta tutti gli edifici circostanti. Torre Caetani è il simbolo del paese e della magnificenza della famiglia alla quale deve il suo nome. 

I Caetani governarono su queste terre dal 1267 al 1670, lasciando diverse tracce della loro presenza. La torre faceva parte di un complesso molto più vasto, il Palazzo Baronale, parzialmente crollato a seguito del terremoto della Marsica del 1915. 

Dopo il crollo, che ha investito in particolare la parte del tetto, fu soprannominato palazzaccio e rimase in piedi fino al 1954, quando fu demolito per lasciare il posto a nuovi edifici, tra cui l’attuale Comune.

Durante il dominio dei Caetani, intorno al castello vennero costruiti dei ricoveri da parte dei pastori locali e con il tempo si formò un nucleo abitativo. 

La torre è l’unico elemento sopravvissuto dell’antica struttura, il resto è stato inglobato dagli edifici. Le sue funzioni principali erano quelle di avvistamento e difesa. Infatti, si tratta di una costruzione massiccia con una forma quadrata, alta circa 24 metri. 

L’interno è diviso in 4 piani separati da ballatoi di legno. L’ultimo è dotato di una botola, che consente l’accesso al tetto, dal quale si può godere di una vista mozzafiato sul suggestivo paesaggio dei monti Simbruini. 

Il castello

Altre parti della cinta muraria originaria, ancora visibili, sono rappresentate dai due ingressi principali del castello.

La Porta del Sole si apriva verso la strada che conduceva a Roma e Porta Napoli o Porta Napoletana, in direzione di Napoli. In realtà, oltre a queste porte, dovevano esservene altre, oggi scomparse. 

All’epoca, dopo il tramonto, tutti questi ingressi venivano chiusi da un guardiano chiamato balio, che rappresentava il potere del sovrano svolgendo funzioni di luogotenente.

All’interno del castello era presente una curia, ovvero il governo del feudo che si occupava dell’amministrazione del piccolo borgo. 

Era di proprietà dei Caetani anche una parte della chiesa parrocchiale, esattamente la prima cappella a sinistra, presso l’abside, dove c’era anche la loro tomba di famiglia. 

All’interno della cappella c’è un affresco, chiamato Caietanella, eseguito su ordine dei Caetani. La particolarità di questo dipinto è il fatto di trovarsi dietro ad un’altra opera, la Vergine del Rosario, appartenente al secolo XVIII. 

La Vergine siede su un trono e ha in braccio il bambino che concede il rosario a Santa Caterina, sulla destra, mentre sulla sinistra viene raffigurato San Domenico. 

Nella parte bassa delle colonne dell’altare, invece, sono ancora visibili due stemmi nobiliari della famiglia.

Il signore del castello aveva i suoi vassalli, ovvero gli abitanti del paese che si succedevano per eredità. I loro servizi consistevano nella concessione di una serie di alimenti, corrisposti durante le feste religiose e di manodopera con giornate lavorative gratuite per la raccolta degli stessi prodotti. 

Soltanto con un versamento di denaro potevano essere esenti da queste attività ed essere liberi di utilizzare i loro beni. Gli abitanti si dedicavano alla pastorizia e all’allevamento del bestiame. 

Inoltre coltivavano la canapa, che veniva lavorata insieme alla lana per mezzo di telai rudimentali, entrambe destinate al consumo locale.

Ammirare la torre, che si erge maestosa e sembra ancora regnare su queste montagne ci riporta indietro nel tempo di quattrocento anni. La struttura di Piazza Italia e del centro storico, tuttora, ci consentono di immaginare la posizione della cinta muraria del castello.


Proseguo tra le stradine strette, all’interno delle quali si dispiega la sua storia. Sento i caratteristici odori dei camini accesi e il profumo delle sue tradizioni. 

Vallepietra è meravigliosa, per il borgo, i suoi paesaggi incontaminati, il calore della sua comunità e per le sensazioni che trasmette, che ti rimangono talmente impresse nell’anima, che non puoi fare a meno di tornare.

Bibliografia:

Caraffa, F., 1969, Vallepietra dalle origini alla fine del secolo XIX, Roma, Latenarum Facultas Theologica Pontificiae Universitaris Lateranensis

Redatto in collaborazione con l’Associazione Culturale Don Salvatore Mercuri di Vallepietra