La rivoluzione dello smartworking
Introdotto nel 2020, a seguito della pandemia del Covid-19, lo smartworking è diventata la più grande innovazione digitale dell’ultimo secolo. L’emergenza sanitaria globale ha costretto numerosi paesi, Italia compresa, ad avviare un processo di trasformazione senza precedenti. Questo ha fatto emergere la fragilità di un sistema che si è rivelato inadeguato al momento storico che stiamo vivendo. Ogni singolo paese ha dovuto adottare cambiamenti drastici per far fronte alla grave crisi politica, sociale ed economica che si stava presentano.
Un virus, un nemico invisibile, che si è potuto combattere soltanto con la distanza sociale e l’isolamento. Ma gli esseri umani sono individui sociali e internet è un grande universo fatto di persone connesse tra loro attraverso la rete. Così grazie ai vari dispositivi di ultima generazione è stato possibile mantenere forme di contatto e di interazione.
Come sono cambiate le nostre vite
La connessione digitale ha modificato profondamente le nostre vite e cambiato il nostro rapporto con la tecnologia. Nello stesso tempo è stata una vera e propria ancora di salvezza, in un momento in cui stava crollando tutto un sistema al quale erano saldamente aggrappate le nostre vite.
Eravamo abituati a fare ore di coda nel traffico per poi chiuderci nei centri commerciali nel fine settimana, ad affollare le località di vacanza e soprattutto, la cosa più importante, ad inquinare. Il covid è stato qualcosa di terribile ma ci ha dato la possibilità di riflettere sulla qualità delle nostre vite e sul tema del riscaldamento globale.
La limitazione degli spostamenti ha permesso all’ambiente naturale di rigenerarsi e l’’inquinamento è diminuito drasticamente. Si è iniziato a ragionare sull’attuazione di misure post pandemia per il ripopolamento di aree in stato di abbandono, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle persone e dare maggior respiro alle città.
Così è nato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, introdotto dall’Unione Europea per il rilancio dell’economia. Si tratta di una serie di misure orientate verso la digitalizzazione e una maggiore consapevolezza del grave stato in cui è ridotto il nostro pianeta. Uno degli obiettivi del PNRR è proprio quello di ridare nuova vita ai borghi per contrastarne lo spopolamento, non solo per quanto riguarda l’aspetto storico, artistico e culturale ma anche per l’innovazione, il risparmio energetico e la trasformazione digitale.
Un giorno di smartworking a Vallepietra
Ti racconto la mia esperienza di smartworking a Vallepietra. Questo meraviglioso borgo, situato al confine tra Lazio e Abruzzo, ha aderito a diversi progetti di riqualificazione del territorio e introduzione di infrastrutture digitali. Una di queste è l’allestimento di un apposito locale attrezzato per lo smartworking, dotato anche di servizi igienici. Si tratta di un ex museo che è situato sotto gli uffici comunali e che offre anche la possibilità, nei momenti di pausa, di godere di una vista panoramica mozzafiato sui monti Simbruini.
La scrivania, che rispetta le distanze di sicurezza, è ampia e spaziosa e oltre al pc e al tappetino per il mouse, vi si possono appoggiare diversi altri oggetti. La seduta è una sedia per ufficio molto comoda e i collegamenti permettono di inserire più di un device. La connessione è veloce, non ho avuto problemi durante il collegamento. Avviene attraverso un cavo ethernet ma a breve verrà installata anche una rete wifi. Si lavora in tranquillità e l’ambiente è ben illuminato, con la porta d’ingresso che si affaccia su Piazza Italia, la piazza principale del paese.
I giga che si possono utilizzare al momento sono illimitati, in quanto il comune di Vallepietra si è offerto di concedere l’uso dei locali e della linea in maniera del tutto gratuita. E’ possibile usufruire del servizio dal lunedì al sabato dalle 8 alle 14 ma l’amministrazione comunale verrà incontro a qualsiasi altro tipo di esigenza con flessibilità, tramite preavviso
Quali attività posso concilare con lo smartworking?
Quali sono le attività che conciliano con lo smartworking? Vallepietra ha la fortuna di essere totalmente immersa in un suggestivo paesaggio incontaminato con accesso diretto a percorsi che si trovano a pochi passi dal paese e sono raggiungibili a piedi senza necessità di utilizzare la propria auto.
Oltre a visitare il paese, durante il pomeriggio è possibile fare delle passeggiate naturalistiche. Una di queste è il sentiero della Fonte della Pietra Re, a pochi passi dal centro, che si inoltra nel bosco diramandosi all’interno del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini. Un altro sentiero breve, che offre un panorama mozzafiato è quello verso l’Ara Antica. Il tragitto dura circa 40 minuti e parte dalla zona denominata Miramonti, sopra il paese. Si sale fino a mille metri di altezza, raggiungendo un altopiano che si apre su una veduta spettacolare, dalla quale si possono ammirare partendo dalla sinistra il monte Faito, gli Altipiani di Arcinazzo, monte Assalonne e il colle della Tagliata, dove si trova il Santuario della Santissima Trinità.
Quando si ha più tempo
Se hai a disposizione più tempo, è possibile raggiungere a piedi il Santuario, attraverso un percorso di circa 1 ora e 45 minuti che costeggia il fiume Simbrivio e si inoltra nel bosco. Il Santuario si trova a 1337 metri di altezza e oltre ad essere un luogo che conserva importanti testimonianze storico-religiose, offre un panorama straordinario e indescrivibile con le parole. Se invece hai la possibilità di prendere una giornata intera di pausa dal lavoro puoi sperimentare tantissimi altri percorsi escursionistici, tutti usufruibili senza l’utilizzo dell’auto, come quelli di monte Tarino e monte Autore, due eccellenze a livello naturalistico del nostro territorio.
Camminare tra le montagne intorno a Vallepietra vuol dire entrare a contatto con una natura intatta, pura, selvaggia e inalterata. Potrai attraversare faggete secolari, godere della vista di boschi con tutte le tonalità del verde intenso o del giallo e del rosso, a seconda delle stagioni. Vedere fiorire le orchidee spontanee di montagna o raccogliere i frutti del bosco come funghi, more, lamponi, fragole, mirtilli. Respirare il paese, le sue tradizioni, la sua storia e la cordialità della sua gente e, cosa più importante, sentire la vera essenza della libertà.
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