Le fioriture di montagna: uno spettacolo da non perdere

Le fioriture di montagna sono uno spettacolo unico di profumi e colori. Durante i mesi di maggio e giugno, i prati di alta quota si vestono di bianco, di giallo, di azzurro e di tutte le tonalità del rosa e del viola. Per chi non ha mai assistito a questa meraviglia, è qualcosa da mozzare il fiato. 

Sono amante del trekking, amo immergermi tra le faggete e attraversare le distese erbose, intervallate dalle caratteristiche rocce calcaree del nostro territorio. Le camminate in montagna sono un’occasione di riflessione su me stessa. Nello stesso tempo mi danno modo di incrociare altre vite, altre esperienze, di conoscere persone con la mia stessa passione. 

Ho conosciuto Barbara Tikka Trekk, una guida ambientale escursionistica AIGAE. Barbara è un’insegnante e come me, dedica buona parte del suo tempo alle sue passioni. In realtà la “parte” del tempo di cui parlo è quel tassello fondamentale della nostra esistenza. 

Lavorare in un ufficio tra quattro mura non ci fa sentire vivi, serve soltanto a farci sopravvivere e a tirare avanti. La vita vera, quella in cui siamo realmente noi stessi, la ritroviamo nelle nostre passioni.

Insieme al suo gruppo, sono tornata sul Monte Tarino. Siamo partiti dal Santuario della Santissima Trinità di Vallepietra, ci siamo inoltrati per un breve tratto tra le faggete e siamo saliti sulla destra, il percorso è ben segnato.

Verso il Tarino

Il sentiero è molto agevole, a parte tre passaggi in cui per proseguire è necessario arrampicarsi sulle rocce. Consente di riposare più volte all’ombra dei faggi e di osservare la loro magnificenza e la loro bellezza. 

Si cammina tra splendide vedute panoramiche e i pascoli: cavalli, mucche, il suono dei loro campanacci risuona in tutta la valle. Dopo un lungo tratto ciottoloso, si giunge ad un pianoro. 

La vallata è punteggiata di numerose tonalità di colori accesi e non posso fare a meno di fermarmi a fotografare. Ecco le fioriture di montagna: orchidee, securigere, stelle di Betlemme, peverine, margherite, eliantemi, tarassaco, centauree, tra gli affossamenti noti come “doline”, causate dai fenomeni carsici. Non riesco a staccare gli occhi dal terreno.

Poi appare lui, immenso, maestoso, il Monte Tarino con al lato la sua appendice, il Tarinello. Si sale tra la roccia nuda, circondati dal verde intenso di tutti i Monti Simbruini. 

Arrivati alla croce, il panorama premia la fatica. Una visione assolutamente impagabile, la più bella delle vette circostanti.

Riscendiamo lungo un percorso laterale più agevole che ci riporta sul pianoro. Poi saliamo di nuovo verso il Tarinello. Qui sopra uno sperone di roccia immenso, con una vista panoramica incredibile, scatto una delle più belle foto della mia vita da escursionista.

Al ritorno il caldo è intenso e ci siamo fermati spesso riparandoci sotto la chioma dei nostri splendidi faggi. Verso la fine della nostra esperienza, ci siamo seduti in cerchio, abbiamo chiuso gli occhi e ci siamo salutati con il suono di una campana Tibetana. 

Le fioriture sul Monte Autore

Dopo un paio di giorni sono tornata, stavolta su Monte Autore, insieme alla mia famiglia. Abbiamo scelto un percorso semplice. Siamo partiti da Vallepietra in auto fino a Campo dell’Osso e abbiamo proseguito fino alla piana di Campo Minio, dove c’è un osservatorio.

Dopo aver messo gli zaini in spalla ci siamo inoltrati tra le faggete, lungo un percorso molto semplice, zona di passaggio del Trial dei Monti Simbruini. Siamo arrivati alle famose vedute e ci siamo nuovamente fermati ad ammirare il meraviglioso panorama delle nostre montagne, impossibile non farlo. Dopo un breve tratto in salita, eccoci alle due croci. Anche qui le fioriture di montagna sono spettacolari. I fiori sono ovunque. Qua il colore che prevale è il giallo. Bellissime farfalle bianche e azzurre, bombi e coccinelle spiccano tra i petali e i fili d’erba.

Monte Autore è unico per i suoi scorci panoramici. Scendendo dalla vetta, sulla sinistra, speroni di roccia a strapiombo offrono un contesto spettacolare da immortalare in un’immagine.

C’è un film bellissimo che consiglio a tutti di vedere, si chiama Into The Wild, regia di Sean Penn. In una delle scene il protagonista dice:

“C’è tanta gente infelice che tuttavia non prende l’iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l’animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l’avventura. La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in costante cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso”.

La natura, è questa la vera pace dello spirito. Mettete lo zaino in spalla e iniziate a vivere.